31.01.2013 Allarme sulle
pendici dell'Ortles. I soccorritori sono mobilitati a seguito della segnalazione secondo la
quale due alpinisti sarebbero
precipitati, non si sa ancora se colpiti da una slavina o durante un'ascensione. Al momento gli uomini del soccorso alpino di Solda e della guardia di finanza, portati in quota dall'elisoccorso
provinciale, stanno tentando di raggiungere il luogo dell'incidente
e non sono disponibili ulteriori informazioni circa la
tipologia dell'infortunio
e le conseguenze per le due persone
coinvolte. 31.01.2013 Dramma sull’Ortles,
un alpinista recuperato
con una forma di assideramento
alle mani, e un altro ancora disperso. Si tratta di due giovani, di circa 20 anni, entrambi germanici, di Monaco
di Baviera. I due sono saliti il giorno prima in cima all'Ortles percorrendo la via Hintergrat e
hanno bivaccato nei pressi della
vetta. In mattinata sono stati sorpresi
da una bufera di vento che ha alzato la neve limitando la visibilità. Dopo aver perso di vista il compagno, uno dei due ha dato l'allarme ed è stato raggiunto
e recuperato attorno alle 10 dall'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites. Dell'altro alpinista ancora nessuna traccia, è in corso una vasta
battuta che coinvolge uomini del soccorso alpino e l'elisoccorso 31.01.2013 Trovato morto l’alpinista disperso sull’Ortles Si tratta di un giovane di Monaco
di Baviera. E’ precipitato
per 600 metri mentre scavava una buca
per bivaccare È stato trovato morto l’alpinista germanico dato per disperso dopo essere caduto dalla Parete sud dell’Ortles. La salma è stata recuperata dagli uomini del Soccorso alpino portati in quota con un elicottero della protezione civile. Si tratta di un giovane alpinista di Monaco di Baviera.
Il ragazzo di circa 19 anni
è precipitato per oltre
600 metri la scorsa notte, mentre stava scavando una buca nella
neve per bivaccare. Il suo compagno
di cordata coetaneo, che aveva passato
la notte in un’altra buca a poca distanza,
si è accorto della tragedia solo questa mattina. Mentre scendeva la parete alla ricerca
dell’amico, il tedesco è finito in un crepaccio. Fortunatamente è riuscito a lanciare l’allarme con il cellulare. È stato recuperato poco dopo dagli uomini
dell’soccorso alpino di Solda in buone condizioni, con un principio di assideramento
alle mani. Il suo compagno di cordate e stato invece trovato morto ai piedi
di un canalone. 31.01.2013 Diciannovenne precipita e muore
Coppia di germanici sorpresi da una bufera di vento. La vittima stava cercando un posto per bivaccare SOLDA. L’ennesima tragedia della montagna si è consumata all’alba di ieri lungo le pendici dell’Ortles. La vittima è F.H.,
diciannovenne di Monaco di Baviera.
Il compagno di cordata,
M.D., suo coetaneo, si è salvato grazie ad una buona dose di fortuna, se l’è cavata con un principio di assideramento
alle mani. I due giovani, provenienti dal capoluogo bavarese, erano giunti a Solda con ogni probabilità già nella serata di martedì, ed il
giorno successivo, ancor prima dell’alba, avevano attaccato la via Hintergrat con l’intenzione di raggiungere la sommità dell’Ortles. Un azzardo,
secondo Olaf Reinstadler, il
capo del soccorso alpino
di Solda che ieri ha coordinato le operazioni di recupero, a causa delle instabili
condizioni del tempo, soprattutto
per le forti correnti di vento in quota. Sta di fatto
che in serata i due hanno raggiunto
regolarmente i 3.900 metri della vetta
dove, subito, sono stati investiti da una violenta bufera di vento che ha sollevato spesse nuvole di neve cancellando di fatto la visibilità. I due, dunque, vista l’impossibilità
di affrontare la via discesa,
hanno deciso di bivaccare sul posto e si sono
messi alla ricerca di un anfratto riparato dal vento. La prima sistemazione non deve esser stata particolarmente
protetta, al punto che F.H. si è allontanato alla ricerca di una posizione più comoda dicendo all’amico di attenderlo. Passate invano un quarto d’ora, mezzora, M.D. si è arreso all’oscurità
e ieri mattina si è messo alla
ricerca del compagno di cordata nel timore
che potesse essergli successo qualche cosa. E’ finito però su
una cornice di ghiaccio che improvvisamente ha ceduto, e lo sventurato è precipitato per qualche decina di metri finendo in un crepaccio aperto verso l’abitato di Solda. E questa è stata la sua fortuna, perchè proprio grazie alla linea d’aria libera, alle 10 di ieri è riuscito a dare l’allarme col telefono cellulare. Il giovane, uscito incolume dal volo ma con un
principio di assideramento alle
mani, ha spiegato in dettaglio la situazione ai soccorritori, che gli hanno
risposto di non muoversi che di lì a poco
sarebbero arrivati a recuperarlo. E così è stato quando l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites si è fermato in volo stazionario sulla sua verticale consentendo ai soccorritori di raggiungerlo e recuperarlo col verricello. Una volta scaricato
a Solda, M.D. è stato trasportato in ambulanza allo’ospedale di Silandro per
le cure del caso. L’operazione è proseguita
con la ricerca del disperso.
Una corsa contro il tempo che si è conclusa
poco dopo mezzogiorno quando dall’elicottero è stato notato un casco affiorare dalla neve, ben seicento metri sotto la vetta, nel canalone sud-est della Minnigerode. Canalone dove F.H.
deve essere finito dopo aver messo un piede in fallo mentre stava cercando un riparo nei pressi
della vetta dell’Ortles. Gli uomini del soccorso alpino di Solda hanno ben presto liberato ilo corpo dalla morsa
nevosa, ma per il poveretto non c’era più nulla da fare. La salma è stata issata a bordo dell’elicottero e trasportata a
valle per essere composta nella cappella mortuaria. Coinvolti nell’intervento anche i vigili del fuoco volontari della zona e i carabinieri della stazione di Prato allo Stelvio. 03.02.2013
Ortles, vittime dell’incoscienza
Olaf Reinstadler, capo
del soccorso alpino di Solda, riflette sulla recente tragedia SOLDA. A distanza di qualche giorno dall’ultima tragedia dell’Ortles, che è costata la vita ad un diciannovenne bavarese, il capo del soccorso alpino di Solda Olaf Reinstadler trova il tempo di fare alcune considerazione sull’intervento che l’ha visto
in prima linea insieme
con i suoi uomini. «Devo dire che sono dispiaciuto del fatto che siamo
riusciti a portare in
salvo solo uno dei due giovani alpinisti sorpresi dalla bufera di vento in cima all’Ortles - esordisce la guida alpina - ma devo aggiungere anche che questa tragedia
si sarebbe potuta evitare se solo la coppia avesse adottato le precauzioni del caso». «In primo luogo prima di andare all’attacco dell’Ortles i due avrebbero fatto bene ad
informarsi presso gli esperti della
zona - aggiunge - che li avrebbero decisamente sconsigliati di salire lungo il “Coston”, una via che nessuno
mai penserebbe di percorrere in questa stagione, trattandosi di un itinerario prettamente estivo». «Il secondo errore è stato quello, una volta
raggiunta la cima, di muoversi al buio, con visibilità zero - prosegue Reinstadler - con la decisione
di bivaccare sulla sommità dell’Ortles avevano fatto la scelta giusta, mai avrebbero dovuto spostarsi da lì e il giorno
successivo li avremmo tratti in salvo entrambi». «Probabilmente la decisione deve essere stata
annebbiata dalla stanchezza - conclude - fortunatamente
il sopravvissuto è rimasto incastrato in un crepaccio aperto verso Solda e ha potuto lanciare l’allarme col cellulare, altrimenti le vittime sarebbero state sicuramente due».(b.p.) |